Uno dei modi più potenti, e duraturi per indurre una modificazione plastica all’interno del sistema nervoso, sia nel soggetto normale che nel soggetto patologico dopo lesione cerebrale o lesione spinale è lo stimolo ripetitivo.

Questo si applica a ogni attività riabilitativa, compreso l’utilizzo della vibrazione funzionale ad aria, dal punto più elevato di integrazione e complessità corticale al sito recettoriale più periferico.

Numerosi studi hanno verificato la possibilità di utilizzare la vibrazione come tecnica strumentale “low cost” nel controllo della spasticità nel soggetto emiplegico ove la vibrazione è in grado di migliorare gli outcomes motori.
In questo tipo di applicazione, benché i risultati delle ricerche ad oggi pubblicate siano concordi nell’assegnare un ruolo terapeutico alla vibrazione funzionale, permangono ancora ancora differenze nelle modalità applicative (agonisti o antagonisti) ed in parte sui possibili meccanismi coinvolti.

Nel lavoro del Prof. Casale si ipotizza come i meccanismi sia segmentari sia sopra segmentari (riflesso tonico vibratorio, inibizione reciproca spinale e corticale, ecc.) siano coinvolti nella riduzione della spasticità e miglioramento delle performances motorie, e si evince come la selettività della vibrazione, applicata agli arti superiori e inferiori, dia risultati positivi nel controllo della spasticità e degli spasmi muscolari associati.

Pubblicato il: 14 Ottobre 2021